LA LIBERTA’ “Potevo fare cose peggiori”,
Marina De Juli a Bobbio:
“Giovani, lottate per i sogni” – Libertà Piacenza (liberta.it)
Con l’ironia che la caratterizza, De Juli ha messo al centro del monologo un messaggio intergenerazionale, in grado di far rivivere al pubblico maturo la propria giovinezza e di incoraggiare i giovani a lottare per i propri obiettivi, anche quando la strada sembra in salita. Ne è risultato uno spettacolo all’insegna delle risate e della musica anni 70 e 80, ma con un’atmosfera di grande ispirazione per gli spettatori. La Libertà: “Marina De Juli, ironia e canzoni incantano il pubblico a Bobbio” “Ne è risultata una rappresentazione sì dagli spiccati tratti autobiografici ma ben lontana dall’agiografia. Infatti De Juli ha ricostruito con l’ironia che la caratterizza i tratti di una persona reale, bambina ribelle e adolescente sognatrice che, attraverso la radio e la televisione, trova un modo per “volare via” da un quotidiano modellato anche dall’amore brusco della madre che vorrebbe che la giovane Marina conducesse una vita priva dei dolori che hanno caratterizzato la sua. Un livello di profondità ulteriore è stato raggiunto grazie alla musica.
SIPARIO.IT:… Il Partigiano Franca “Panoramica (Ahimè! Troppo breve) di ricordi, aneddoti, canzoni e fatti paradossali, assurdi o drammatici (sino ad arrivare al tragico episodio di violenza subita nel 74), tutti raccontati da una Marina de Juli, in chiave perfetta, nel ruolo di cantastorie e confidente. Fra musica, mimica e recitazione si assiste ad una continua contaminazione fra i generi. Questo, perché l’arte teatrale è un percorso in itinere: costantemente aperto alle occasioni che la vita offre.
“Sempre negli occhi e nel respiro ti tengo …” Con la breve e semplice epigrafe dedicata, da Dario Fo, a Franca Rame si chiude il percorso sul “partigiano instancabile”. Senza retorica e con infinito amore, parole e i ricordi, schiudono uno sguardo su una coppia che ha saputo vivere: passione, impegno e amore per la cultura, – con umanità – e senza sprecare un solo attimo di vita. La presenza in scena del trio: Luca Maciacchini (voce e chitarra), Andrea Cusmano (fisarmonica) e Silvio Centamore (percussioni) promuove la musica quale coprotagonista di questo viaggio di scoperta.”
RECENSITO.IT Il Partigiano Franca”…. Uno spettacolo emozionante, che raccoglie indubbiamente il consenso del pubblico. La stessa De Juli, in alcuni passaggi, non può fare a meno di cedere alla commozione. Molti i momenti trascorsi con la Rame in dieci anni di collaborazione, e a teatro e a casa quando stava ai fornelli. Alla Rame piaceva parlare della sua vita passata, specie di alcuni episodi, amava ritagliare alcuni articoli di giornali. Una vera combattente, quella che esce da questo ritratto della De Juli. In sala anche un Dario Fo molto commosso. Il finale è un gran successo sulle note della Canzone de “Il partigiano” dove la platea si leva in coro, diventando parte interattiva dello spettacolo.”
VARESEREPORT: Il Partigiano Franca…” Bello lo spettacolo di Marina De Juli, affiancata sul palco da Luca Maciacchini, Andrea Cusmano e Silvio Centamore. La pièce teatrale partiva da lontano, dalla famiglia Rame, da quando Domenico Rame, attore-burattinaio-girovago, ad un ballo in maschera a Carnevale, incontra Emilia, che lascia la famiglia e con Domenico dà origine ad una dinastia teatrale portata al successo da Franca Rame. Una storia che attraversa il secolo scorso e che racconta Franca, i suoi successi, i suoi drammi, la sua grande capacità di ascoltare i problemi e di farsene interprete e megafono. A fare da sfondo alla vicenda della donna, dell’attrice, della militante dei diritti, il secolo italiano che cammina attraverso la Resistenza, il boom economico, il Sessantotto, le stragi fasciste, la crisi della politica. Ma anche, come dice ad un certo punto la De Juli, “la Franca come noi l’abbiamo vissuta”. “La Franca che non si vuole abbandonare il teatro prima di andare in scena, la Franca che ama giocare a carte, Franca l’archivista e Franca che con Dario vince il Premio Nobel”. Particolarmente intenso il racconto dello stupro subìto dalla Rame il 9 marzo del 1973, un racconto duro, che la Rame ebbe il coraggio di affidare alla pagina scritta. Una vita vissuta alla grande, che meritava, come accaduto al termine dello spettacolo, di essere ricordata con le note di “Bella Ciao”. “
LA PREALPINA: “Un partigiano Franca da applausi” – … gli eventi e gli episodi si susseguono con ritmo, scanditi da brevi intermezzi musicali e canzoni popolari. In scena scorre la vita di Franca, appassionante come un romanzo che racchiude l’allegria e la drammaticità, la realtà e la magia del teatro… Ricchissimi e divertenti gli aneddoti legati al teatro viaggiante e alla giovinezza… Uno spettacolo che racchiude tante anime, uno spettacolo che piace. Tanti gli applausi.
LA LIBERTA’ DI PIACENZA: “Franca Rame, ricordi poetici tra note e parole” Successo per l’omaggio di Marina De Juli al Chiostro di San Colombano a Bobbio – Lo spettacolo della De Juli racchiude, tra canzoni e musiche, una storia intensa e ricca di fascino
www.dirittodicronaca.it: Fo, Jannacci, Gaber …Attualissimi i pezzi di Gaber, Fo e Jannacci, strepitosa l’interpretazione di De Juli, Cusmano e Rampichini, impossibile non riflettere sulla contemporaneità. Tutto sempre uguale? Qualcosa è cambiato? Chi sono i nuovi operai della catena di montaggio, insegnanti, dipendenti statali, cococò e prococò, giovani sempre più disoccupati ed amareggiati? Con buona pace di Fornero ed i suoi inglesismi, che faranno molto Bocconi, ma non risolvono i problemi. Che prezzo ha oggi la libertà? Mentre si preparano,nell’anno di grazia 2013 nuove elezioni che dovrebbero risolvere antiche problematiche. Insolute da troppo tempo. Ed ancora una riflessione; sulla democrazia: potere del popolo … Già potere al popolo nella sua etimologia … Ma sarà davvero così? Non sembrerebbe. Nel dubbio mi compro una moto e per ora rimando il suicidio, cantava Gaber ….
LA LIBERTA’: Fo, Jannacci, Gaber – “Se Marina canta il Belpaese” La De Juli a Bobbio tra Fo, Jannacci, Gaber: successo:… “La De Juli si è confermata perfetta guida di un viaggio delle epoche e delle storie di un Paese che il suicidio lo rimanda sempre ad un altro giorno ma che ama farsi cantare e raccontare con sincerità e ironia.
IL PICCOLO DI GORIZIA: Fo, Jannacci, Gaber “L’Italia di Dario Fo, Enzo Jannacci e Giorgio Gaber ha entusiasmato Nova Gorica e il suo teatro…Marina De Juli ha palesato spiccate virtù di cantante e attrice, una simpatia innata e debordante di cabarettista, ha stabilito un’empatia fin da subito con gli oltre 300 spettatori raccontando molta Italia…. Applausi fitti e due bis con un omaggio a Franca Rame.
LA PREALPINA – Allegra, signora fame – Abrigliasciolta Marina De Juli parla col cuore… Forte di capacità espressiva e la naturale bravura, la De Juli con i suoi racconti è riuscita a fare rivivere pagine epiche di Resistenza italiana, pagine “minori” che non hanno avuto l’onore della cronaca o di qualche libro di storia.
LA PROVINCIA DI VARESE – Allegra, signora fame – Brandelli di memoria per una storia collettiva… Divorando i dodici capitoli che scandiscono la vita quotidiana e reale di un bambino cresciuto tra il 1928 e il 1945, sembra di ascoltare il racconto di un nonno, intriso della memoria delle sensazioni di vita quotidiana. E subito Tolstoj ci conferma che “la storia la fanno coloro che non sanno di farla”. “Allegra, signora fame!” è infatti una storia collettiva.
VARESEREPORT – Allegra, signora fame – Varese, il “come eravamo” della De Juli alle Cantine Coopuf – In “Allegra, signora fame” messo in scena da Marina De Juli alle Cantine Coopuf, avvio di una breve stagione teatrale, instilla, pian piano, negli spettatori che riempiono lo spazio sotto al Twiggy, una domanda angosciosa: stiamo parlando dei nostri nonni e dei nostri padri oppure di ciò che potrebbero conoscere i nostri figli? Tratto da un libro scritto dalla stessa attrice, lo spettacolo presenta un percorso italiano che dagli anni Trenta arriva fino alla Resistenza. Una storia raccontata con gli occhi di un bambino, Pierin, che dalle campagne arriva in città seguendo la sua famiglia alla ricerca del lavoro, e poi dalla città ritorna in campagna per sfuggire a bombardamenti e le rappresaglie dei tedeschi fino alla Liberazione e alla rinascita del Paese. Uno spettacolo che si segue con attenzione, catturati dalla bravura della De Juli, che sul piccolo palco recita, canta, balla con grande disinvoltura e divertimento. Le parole dell’attrice per raccontare quel Nord Italia del secolo scorso volgono spesso al dialetto, anzi a quello che si potrebbe definire un gramelot lombardo, espressione che pare molto coerente per un’attrice che per molti anni ha lavorato insieme a Dario Fo e Franca Rame. E poi canzoni anni Trenta e Quaranta, parole che raccontavano le condizioni del lavoro nelle campagne e nelle fabbriche, ricordi di fame e di miseria, e poi la scoperta di una radio e delle melodie che misteriosamente uscivano da essa. Come ha spiegato la De Juli, alla base dello spettacolo c’è stato un lungo lavoro di ricerca e di ascolto di tanti anziani della Bassa Milanese che hanno affidato le loro memorie alla De Juli. Lei dai racconti ha tratto prima un libro e poi lo spettacolo messo in scena ieri sera. “Ciò che accomunava questi racconti – ha detto l’attrice – è stata la convinzione che l’allegria fosse alla base della sopravvivenza quotidiana”.
LA LIBERTA’ – La storia de le meraviglie…: De Juli, filosofia carnascialesca. Grande successo per l’attrice di scena a Bobbio. La De Juli è carnascialesca, ha ben capito con intelligenza che ignorare il principio del riso popolare medievale porta a snaturarne l’evoluzione storica: lo incarna e lo declina a pieno nella sua ricerca in cui nulla è al caso, nei guizzi di uno sguardo mordace e tenace. CantoAntico ha incorniciato le parole dell’attrice con strumenti, ritmi popolari, danze e virtuosismi esatti e appassionati, con la ricerca costante di quelle sonorità proprie del patrimonio culturale di un popolo. Culture e tradizioni diverse si confrontano sul palco.
IL GIORNALE DI BRESCIA – La storia de le meraviglie…: La Sgrìsola che incantò il Catai. La De Juli è un fenomeno naturale in atto… il pubblico è coinvolto e conquistato dalle meraviglie delle leggende e più ancora da lei che ci racconta il Milione visto con gli occhi di una povera donna mentre i Canto Antico con tamburi, flauti, pifferi e chitarra portano il sapore popolare del sud Italia in un grande miscuglio interculturale.
Il pregio della De Juli attrice e drammaturga è che le cose in scena non le dice, le suggerisce man mano. Tanto che sulle prime potremmo credere a un registro puramente comico… Ma nel sorriso sgranato dell De Juli esce fuori chiara una vitalità e una risata che sono anche rabbia…
IL GIORNALE DI REGGIO – Marina, verve e furbizia contadina… Una spumeggiante quanto bravissima Marina De Juli, con l’esilarante spettacolo “Johanna Padana a la descovèrta de le Americhe”… La si potrebbe definire una giullarata per il suo stile comico e grottesco, per quella verve sempre fresca che accompagna lo spettatore dall’inizio alla fine del viaggio narrato. In realtà, le tematiche toccate, il linguaggio utilizzato, l’ottima prestazione scenica della protagonista, rendono immediatamente chiara allo spettatore la profondità di questa commedia che fa molto ridere ma altresì riflettere, una caratteristica da considerare preziosa per uno spettacolo.
Teatroteatro.it: Tutta casa, letto e chiesa – Lo spettacolo è interpretato da una magistrale Marina De Juli, ironica, divertente, che rende onore a Franca Rame, essendo se stessa. Attraverso la sua recitazione scolpisce figure di donne nella loro normalità. Normalità sviscerata, smembrata, con un’interpretazione appassionata. Un’attrice capace di passare con, sembrerebbe, nonchalance da un piano tragico a quello comico il momento dopo, di far riflettere, di conquistare con un gesto ,magari studiato per la scena, come quello di spostarsi i capelli al momento giusto. Quasi fosse un atto meditativo, noi donne lo facciamo spesso. Tormentiamo i nostri capelli durante i nostri silenzi. E le parole frenetiche della De Juli arrivano direttamente ai silenzi delle donne. Facendo riflettere con sapiente ironia. Perché si può ridere di gusto, pur meditando sulle proprie macerie. Buttando in faccia la verità a chi non vuole vederla, perché il riso è un’arma contro i bigotti. E Marina De Juli usa quest’arma sulla scena con consapevolezza, essendo al contempo profonda, comica, meditativa. In un’unica parola: brava. Senza riserve. E lo spettacolo da vedere. E rivedere.
L’ALTOADIGE – “Tutta casa, letto e chiesa”: Marina De Juli non fa rimpiangere Dario Fo e Franca Rame.
… La De Juli, in tre brani, ha riproposto la maniera di Franca Rame, che è aggressiva, irruente, simile a un torrente di vitalità mettendoci di suo un temperamento focoso, generosissimo e un senso spiccato dell’umorismo. Ne “La Parpaja popola” invece, ha ripreso la tecnica di Fo che accoppia felicemente alla parola una mimica clamorosa, una gestualità prorompente… Quella della De Juli non è stata solo una felice prestazione teatrale ma anche un saggio da saltimbanco vecchia maniera…Uno spettacolo divertentissimo commentato dalle continue risate del pubblico.
LA PREALPINA – Tutta casa, letto e chiesa – E Marina incanta Arona – L’applauditissima De Juli: Dario e Franca maestri di vita.
Appassionata e appassionante in “Tutta casa, letto e chiesa”, quando calca il palcoscenico, riesce a tirar fuori dal suo esile corpo un’energia contagiosa… da sola sulla scena con una scenografica minima ma con quel quid che in sala continuava a strappare applausi e risate a scena aperta.
L’UNITA’ – Johanna Padana – Marina De Juli, gran giullara in una nuvola di Dario e Franca
Marina De Juli è una nuvola rossa con due lampi verdi che la illuminano quando parla. O quando recita, che è un po’ la stessa cosa, perché Marina calza le parole con bella spontaneità, quell’immediatezza che le viene dalla lunga frequentazione di Fo-Rame.
… Il cimento nel trasformare Johan in Johanna è riuscito. Nuvola rossa fa capriole tra parole e lazzi per quasi due ore, coinvolgendo il pubblico in uno scontro di culture, credenze e popoli, sullo sfondo di pagine da cantastorie.
IL CORRIERE DEL MEZZOGIORNO – Nel “Johanna Padana” la De Juli che non t’aspetti
L’arte della recitazione ha mostrato la sua magia…
… E la De Juli diventa una vera e propria maschera, senza bisogno di cerone e di rossetti che formano ghigni. Il ghigno è in lei, modulato in tutte le sfumature del dramma giocoso, accompagnato da un corpo che si reifica negli oggetti raccontati e si fa barca, maiale, atto sessuale, prua, fuoco, navata di chiesa. Il teatro, quello puro, è servito.
NAPOLIPIU’-Le avventure linguistiche di “Johanna Padana”
… Raffinata e perfetta interprete della tradizioone giullaresca del gran maestro Fo, l’attrice ha regalato al pubblico due ore di gustose risate interpretando magistralmente la piccola contadina “lumbarda” che con furbizia, sagacia e curiosità femminile si destreggia nelle situazioni più assurde e complicate.
… Il suo racconto, fatto di lingue vive, di una dirompente e coinvolgente gestualità, diventa il pretesto per fotografare quelle terre lontane, per cavar fuori l’essenza di due culture antitetiche, la cattolica europea e l’americana precolombiana… Da vedere.
LA REPUBBLICA- Trascinante Johanna in America
… L’attrice e drammaturga questa volta adatta il “Johan Padan” di Fo trasformando il protagonista in donna. Ne nasce un monologo tutto nuovo che, con un pizzico di femminismo in più, resta fedele all’originale in spirito e situazioni, ma soprattutto nella lingua….
… Carica di energia e di una simpatia naturale, la De Juli è bravissima nel condurre il pubblico in un divertente viaggio di due ore attraverso le straordinarie imprese di Johanna…
… Magia e malizia popolaresca si fondono in un monologo trascinante, dove la salvezza dal naufragio può venire da un maiale che diventa “boa di grasso” e lo sguardo degli umili può avere la meglio sull’arroganza dei potenti.
LA LIBERTA’ – Ho visto un re – “Le burle della “giullaressa” De Juli
… Marina presta voce al mondo degli umili e dei vinti, esprimendone in tono allegro e canzonatorio tutta la sensibilità e restituendo loro quella dignità che la storia aveva tolto.
… Una professionalità rara quella della De Juli che riunisce tutte le doti proprie della figura teatrale: canta, danza al suono di nacchere, cambia sovente cifra linguistica, offrendoci un vero e proprio excursus nel panorama dialettale italiano, attuale e letterario, ma soprattutto dà vita ad una folla di personaggi mai uguali, mai ripetitivi, attraverso una mimica che sorprende e non fa rimpiangere l’assenza di altri attori in scena o l’ausiglio di strumenti scenici.
LA LIBERTA’- “De Juli “femminista” con ironia. Testo di Fo, bravissima nel ruolo di Johanna Padana
… Per due ore di una performance mozzafiato in cui lo spettatore si è lasciato avvolgere dalla lingua franca usata dai marinai, dove a farla da padrone rimane il dialetto padano… la De Juli riesce così a dar voce agli indios, ma anche ai mori e ai giudei, alle donne e a tutti i perseguitati dai roghi da caccia alle streghe e dalle ansie di conquista: ma si badi bene lo fa mica con tristezza, ma sul filo della satira.
… La De Juli si muove istrionica in scena, con la sua fluente chioma rossa. E dà vita al Nuovo Mondo. Crea foreste rigogliose popolate di animali, piroetta col corpo e colla parola. Canta e incanta… riesce a “fecondare” un testo d’autore del calibro di Dario Fo e sulla scena è davvero prodigiosa: tiene incollati alle poltrone e si guadagna una serie di applausi a scena aperta.
BRESCIAOGGI – De Juli, la Johanna Padana che va a scoprire le Americhe
… La bravura dell’attrice è tale che da sola in scena, con il suo teatro agito, si dimostra un vero istrione del palco…
LA PREALPINA – Chi si arrende è perduto: la lezione di Johanna Padana. Arona stregata da Marina De Juli
… Una storia avvincente e scoppiettante… Marina sul palco non si risparmia: oltre due ore di parole derivanti da una lingua difficilmente classificabile, una mescolanza di dialetti e onomatopea, esaltata dalla sua mimica e da un ritmo narrativo che non concede fiato allo spettatore.
LA CRONACA DI PIACENZA – Tutta casa, letto e chiesa – Comica e grottesca, la donna
… Uno spettacolo comico-grottesco e allo stesso tempo geniale, sulla condizione della donna. Una finestra aperta sul suo modo di essere malinconica e disperata, maniaca e depressa, complessata e vamp. Una donna come tante donne. Una donna che è mille donne, in cui è facile riconoscersi e di cui è facile sentirsi sorelle.
LA REPUBBLICA – Ho visto un re – Brava Marina “giullaressa” all’Olmetto
… Sola sul palco con tre grandi marionette di cartapesta, la De Juli si trasforma in una moderna “giullaressa” passando con brio e naturalezza dai raccordi autobiografici ai racconti popolari, dall’italiano al grammelot, il fantastico miscuglio di dialetti padani e suoni onomatopeici… Registri diversi, dalla comicità alla tragedia, che la De Juli affronta con un virtuosismo temperato da una forza espressiva carica di sincerità…
IL GIORNALE DELLE DONNE ITALIANE IN GERMANIA – Ho visto un re – “Straordinaria Marina”
… E’ certamente un raro piacere per il cronista teatrale documentare l’apparizione di un’ultima importante scoperta: una giovane attrice di razza che, dopo anni di impegno accanto ai due maestri, sta rivelandosi in tutta la sua autentica bravura…
… Marina ha saputo dare voce e gesto alla miriade di personaggi del grande “Mistero Buffo”, con una padronanza dei propri non comuni mezzi da suscitare talvolta, un autentico entusiasmo tra i numerosi cultori del duo Fo-Rame.
LA LIBERTA’ – Ho visto un re – Brava Marina, giullare di Dario Fo
… Occhi azzurri, vivaci e spiritati, capelli rossi un po’ scarmigliati, gonnellone colorato, sorriso contagioso: una donna priva di falsi pudori, libera, un po’ Peter Pan, un po’ sognatrice… il ritratto della baccante, di una strega, di una giullaressa del passato… o di Marina De Juli… che ha il grande merito di non essere scivolata nel rischio più facile e più comune, l’imitazione pedissequa del maestro… ma ha reso un’interpretazione originale e personalissima dei testi di Fo.
LA LIBERTA’: “Faber… la libertà è poesia” … Un concerto commovente, un esemplare omaggio al grande Faber che ha trovato in Marina De Juli un’interprete ideale. Successo, applausi e tanta commozione.
LA VOCE – Torna Pipuffa con Kardios al Gaslini di Genova… Storie diverse, fabulazioni strane e fantasiose, cantilene che ricordano le esperienze di una fanciullezza lontana vissuta nell’aia, in un cortile o in una stalla delle campagne lombarde… E alla base di tutto il rimpianto per il tramonto della bella fiaba, il desiderio di riportare nel mondo la pace perduta, l’invito rivolto a ogni bambino a leggere la sera un buon libro.
IL SECOLO – La buffa Pipuffa incanta i bimbi del Gaslini… Hanno riso, hanno battuto forte le manine, si sono divertiti un mondo dimenticando totalmente per oltre un’ora di essere piccoli pazienti ricoverati in ospedale.
LA LIBERTA’ – Pipuffa e il libro delle fiabe… Variopinta nel costume, rossa nei capelli, braghette, calze lunghe colorate a righe e cappello con i campanelli in testa, la De Juli sembra arrivare sulle ali di un vento carico di fantasia e buonumore.